“Stop Sexting and Revenge Porn” – Report

Il Progetto si sviluppa attraverso la Campagna di Educazione Sociale ‘Stop Sexting e Revenge Porn’, ineludibile il rigore del messaggio essendo rivolto a minori, per noi è fondamentale il processo educativo. Differente messaggio dedicato alla comunità adulta, dove invitiamo ad una sana consapevolezza del Sexting, resta insindacabile il contrasto al Revenge Porn.

Nell’ambito del Programma di Educazione Permanente “Per Quanto Mi Riguarda Ho Fatto la Mia Scelta”, dedicato alle Donne, METE ha lanciato nel mese di luglio 2021 la Campagna di Educazione Sociale “Stop Sexting and Revenge Porn”. L’idea nasce dopo aver effettuato uno Studio sulla società giovanile contemporanea.

E’ in occasione dell’11 ottobre 2021, Giornata Internazionale Onu delle Giovani Ragazze, che grazie al Patrocinio dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana e di Anci Sicilia, la Campagna è stata diffusa all’interno degli istituti scolastici della Regione Siciliana.

Gli Istituti hanno adottato il Manifesto, e nel giro di poco tempo è diventato virale. Numerosi gli incontri calendarizzati sia in presenza sia online. Gli incontri stanno monitorando linguaggi e comportamenti (aggravati da dipendenze) Post-Covid. A causa della Pandemia è ineludibile che si siano generati effetti psicologici, ancor più, sui bambini e sugli adolescenti. Una alta percentuale si è trovata inghiottita in dispositivi elettronici, alienandosi in una meta-realtà.

Una connessione permanente, che se da un lato ha favorito (come per tutti) l’unico contatto possibile con la comunità allontanando dall’isolamento, dall’altro li ha portati in un mondo buio.

Abbiamo coperto, da subito, l’intero territorio siciliano, stabilendo una media di 6/7 incontri al mese, differenziandosi in scuole medie inferiori e superiori. Nelle scuole medie inferiori è maggiormente diffuso il fenomeno del sexting, dove gli adolescenti vengono contattati da Sex Offender attraverso Chat private nei social, quali Tik Tok ed Instagram.

L’interazione nasce attraverso un processo amicale, il complimento verso un sorriso, la richiesta di una foto divertente, per poi arrivare ad un crescendo di richiesta immagini con nudità.

La reazione è di paura tenuta sotto controllo, consapevoli che accade a chiunque di loro. Ma è molto facile diventarne prede inconsapevoli.  Nelle suole medie superiori cambia radicalmente il fenomeno, entra fortemente in campo il Revenge Porn.

Nessuna distinzione nella derisione, viene meno anche la solidarietà femminile unita a quella della vittima. La maggior parte delle volte, la colpa ricade su chi invia l’immagine od il video, avendo agito in prima persona. Sia che sia stata filmata o ritratta, che ad aver agito autonomamente.

E da parte nostra, nessuna colpevolizzazione della vittima.

Le motivazioni date sono similari in ogni contesto: 1) lo si fa per noia; 2) per racimolare qualche soldo; 3) per ricevere regali che vengono recapitati a casa; 4) per una ricarica al telefono; 5) per essere accettati dal gruppo; 6) per sentirsi più grandi; 6) per una borsa griffata; 7) per essere gratificati; 8) per ricevere del consenso.

Abbiamo rilevato un cambiamento radicale nel linguaggio, si è banalizzato in aspetti riconducibili alla sessualità, si è persa ogni forma di pudore. Raccontano di Chat Hot vissute nella normalità, di scambi foto, di ricatti. Di videochat che arrivano in direct da sconosciuti (per le generazioni più piccine) e di scambi tra pari (adolescenti).

Consapevoli, ma superficiali, nella preoccupazione di ciò che possa accadere.

La nostra azione vuole essere d’aiuto a tutte quelle ragazze, che spesso inconsapevolmente, inviano foto e video intimi a sfondo sessuale. Indubbiamente, la riflessione è rivolta a chiunque, ancor di più, a chi diffonde simili contenuti.

Il nostro obiettivo è quello di diffondere il fenomeno, e farlo conoscere alla comunità adulta, molto spesso ignari di quello che accade alle giovani generazioni nel rapporto tra la sfera digitale ed aspetti affettivi/sessuali.

Ulteriore obiettivo è fornire consapevolezza ed aiuto in casi di contrasto alla violenza e di educazione al sentimento, allontanando aberrazioni digitali.

Nessun giudizio, pregiudizio o moralismo, ciascuno può agire come ritiene più opportuno, due le considerazioni:

1) Lasciamo il libero arbitrio negli adulti, ma riflettiamo;

2) Ci rivolgiamo a bambini/adolescenti, ed a loro va indicata la miglior strada da percorrere.

Riteniamo importante sensibilizzare ed educare, e fornire contestualmente strumenti di aiuto globale, quali ad esempio: l’Osservatorio (già messo in atto dalla nostra Organizzazione), ed una Applicazione di facile utilizzo per segnalare richieste d’aiuto.

Per ciò che concerne una Applicazione già esistente, riferiamo quella promossa dalla Polizia, dal nome Youpol. Non di facile approccio per gli utenti, i quali manifestano preoccupazione “immotivata”. Per loro, è pur sempre un contatto con la Polizia, che nell’immaginario collettivo può causare disagi. Invitiamo a svelare questa percezione, e rivolgersi a Youpol.

Durante i nostri incontri, che nel frattempo si sono estesi su territorio nazionale, abbiamo ascoltato ed appreso di Community in apparenza normali, ma una volta entrati dentro il contenuto è prettamente sessuale, dove il termine ‘messaggiare’ viene sostituito con ‘sessaggiare’.

Sono numeri impressionanti quelli che riguardano il sexting, ovvero, l’invio di foto e video a sfondo sessuale.  Una pratica utilizzata, in particolar modo, da giovani adolescenti.

In alcuni casi, a farne richiesta, dietro lo schermo dello smartphone o del computer si nasconde un estraneo, un sex offender. L’era digitale ha cambiato il concetto di abuso, rendendo più vulnerabili bambini ed adolescenti. E’ la motivazione che deve essere stigmatizzata, sono in particolare le ragazze ad inviare immagini, credendo di gratificare in questo modo, il proprio partner. Un messaggio è importante, per noi, trasmettere: ‘Sappiate dire di no, dovete dire di no. Il corpo è anima, non un oggetto da trofeo’.

Un confine sottile è quello che separa il Sexting dal Revenge Porn, il cui significato letterale è ‘vendetta porno’. Si tratta della condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi, e che possono essere stati girati con o senza il consenso della vittima.

È un reato. In Italia, la legge contro il Revenge Porn è entrata in vigore il 9 agosto 2019, con il nome di “Codice Rosso”. Per la vittima, la condanna non avrà mai fine.

METE, rivolge un appello a tutte le persone che commettono aberrazioni simili: ‘Non fatelo. Siate consapevoli, la nostra essenza, la nostra intimità sono un tesoro prezioso. Ogni strappo che con violenza espone il nostro meraviglioso invisibile è violazione della persona, sia da parte di chi condivide l’intimità rivelata o rubata, sia da parte di chi ne fruisce, e perpetua l’azione. Ciò che lacera una persona, lacera l’umanità’.

Ed è acquisire la consapevolezza che si tratti di reato a far riflettere gli adolescenti, ma anche la comunità adulta. E’ colpevole di reato, anche chi riceve materiale offensivo e non fa nulla perché cessi la condivisione virale. Le richieste di aiuto si attestano intorno ai 10/12 contatti al mese, chiedendo rassicurazioni. Riceviamo contatti, anche, da genitori che vivono la gogna delle proprie figlie vittime di Revenge Porn, costrette in molti casi ad intraprendere un percorso psicologico di aiuto e sostegno.

In occasione della ‘Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia (2022), METE ha calendarizzato una nuova edizione di “Amore Festival”, Titolo della Conference: “Educazione all’Affettività, oltrepassando aspetti voyeristici e non sani. Dalla Pedofilia al Revenge Porn”. Abbiamo ricevuto un contributo da parte di Don Fortunato Di Noto (Presidente Meter Onlus), da 30 anni impegnato nella lotta alla pedofilia e pedopornografia.

Il 28 ottobre 2022, abbiamo organizzato il Convegno “Oltre l’Amore: Analisi Giuridica e Psicologica del Sexting e del Revenge Pornografy” al Polo Universitario di Trapani. Il Convegno è stato accreditato al CNF (Consiglio Nazionale Forense).

Con l’inizio del nuovo anno scolastico abbiamo ripreso i nostri incontri all’interno delle scuole su territorio nazionale. La modalità è sia in presenza, sia online. Altresì, sono già diversi gli incontri calendarizzati con le Istituzioni per confronti pubblici rivolti alla comunità adulta.

In programma, anche, iniziative pubbliche con Istituzioni nazionali.

Da novembre 2022, grazie al Patrocinio di UTIfarma ed all’intervento del Segretario Nazionale, dottor Roberto Tobia, è partita in via sperimentale la diffusione del Poster all’interno delle Farmacie, rivelandosi un’azione efficace, sia in termini di sensibilizzazione sia in relazioni d’aiuto.

Appuntamento istituzionale, giorno 28 novembre 2023, dalle ore 15 in Sala Tatarella (Camera dei Deputati, Roma) per METE, che con il Patrocinio di Federfarma, Farmaciste Insieme ed OIDUR, discuterà il Panel: ‘Educazione e Consapevolezza al Sexting. Stop al Revenge Porn’.

Interverranno per i Saluti Istituzionali: On. Eugenia Roccella (Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità), On. Carolina Varchi (Segretario di Presidenza – Camera dei Deputati) e Roberto Tobia (Segretario Nazionale Federfarma). Panel: Angela Margiotta (Presidente Nazionale ‘Farmaciste Insieme’), Sara Baresi (Direttrice Generale OIDUR – Osservatorio Internazionale Diritti Umani e Ricerca) e Monica Manzone (Avvocato del Foro di Palermo).

I Partner della Campagna sono: Silvia Amato Petragnani per Scuola Cinema Online ed Etica Web, Marilina Sclafani per Parent To Parent Italia, Rosa Iudici per Di Marca Services, Angela Margiotta per Farmaciste Insieme. E l’OIDUR, il nostro Osservatorio Internazionale Diritti Umani e Ricerca.