INTREPIDE: ‘La Nuova Mostra di Marjan Moghaddam, Fotografa Umanista Iraniana’

Intrepide non è una semplice esposizione, ma un viaggio profondo e toccante attraverso le vite di circa trenta donne provenienti da ogni parte del mondo. Donne che hanno scelto di lasciare la propria terra d’origine per iniziare una nuova vita in Italia, mettendo in gioco la loro vita per inseguire i loro sogni e affrontare le sfide del cambiamento. Attraverso i loro volti e le loro storie, emerge un racconto di coraggio, forza e determinazione.

Il progetto si propone di far conoscere storie autentiche: talvolta semplici, talvolta intrise di difficoltà, ma sempre unite dal filo conduttore del coraggio che spinge queste donne a intraprendere viaggi lontano dalla loro terra. Intrepide celebra questa forza attraverso immagini potenti e narrazioni che toccano il cuore, con un messaggio che invita alla riflessione, alla consapevolezza e alla solidarietà.

Le fotografie sono arricchite da testi che approfondiscono le esperienze personali delle protagoniste, trasformando Intrepide in un’opera ricca di significato e sfumature. Le donne ritratte provengono da tutti i continenti, rappresentando una varietà di paesi tra cui Armenia, Romania, Russia, Germania, Irlanda, Malta, Cina, Giappone, India, Singapore, Australia, Camerun, Kenya, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Togo, Cuba, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada.

I loro sguardi, sorrisi ed espressioni sono il nucleo pulsante del progetto, capaci di trasmettere emozioni profonde e universali. Ogni immagine offre una finestra intima sulla loro vita, evidenziando la straordinaria capacità di affrontare e superare ostacoli con determinazione e speranza.

Intrepide è un tributo alla bellezza interiore e all’unicità di ogni donna. Un invito a riconoscere il loro ruolo fondamentale nella costruzione di una società più equa e inclusiva, celebrando il valore inestimabile delle loro storie e del loro coraggio.

Marjan Moghaddam, fotografa iraniana nata a Teheran nel 1976, vive in Italia dal 1997. La sua ricerca artistica si concentra su temi profondamente sentiti, come la memoria, la tolleranza, l’identità culturale, l’integrazione sociale e i diritti umani. Grazie alla sua sensibilità e empatia, riesce a catturare emozioni autentiche attraverso i suoi scatti, ponendo sempre l’essere umano e la sua realtà al centro della narrazione.

Per lei, la fotografia rappresenta uno strumento potente per raccontare storie e dare voce a chi spesso rimane inascoltato. Il suo obiettivo è rivelare la bellezza e la complessità dell’esperienza umana, promuovendo valori di inclusione, empatia e dialogo.

Gli scatti saranno esposti nel percorso di visita della Precettoria fino al 31 agosto.